Farsi pagare dagli assistiti non è facile ma trovare scorciatoie può essere poco edificante.
Sembra che un avvocato non abbia fatto appello avverso una sentenza di condanna a carico di un suo assistito. E sembra che tale omissione sia conseguenza del mancato pagamento dei suoi onorari da parte dell’assistito medesimo.
Sembra infine che la condotta dell’avvocato non sia stata particolarmente lungimirante posto che gli è costata un’imputazione di infedele patrocinio e un procedimento
La storia poco edificante sarebbe avvenuta a Treviso e vedrebbe protagonisti un noto avvocato locale e un imprenditore imputato di bancarotta.
La condanna di anni 3 e mesi 6 per il reato di bancarotta diviene esecutiva e l’assistito in procinto di andare in carcere si reca imbufalito a studio del professionista.
L’incontro è piuttosto vivace e l’alterco viene registrato di nascosto dal cliente che presenta una querela contro l’avvocato che avrebbe proferito la frase: “Mi stai sulle scatole, non hai pagato la parcella. Io non faccio le cose a gratis”.
Vedremo come finiranno il processo e il procedimento disciplinare. Certo è che l’imprenditore ha inteso seguire il detto: “Chi vuol lavoro mal fatto, lo paghi innanzi fatto” ma non sempre i proverbi ci azzeccano.
La vicenda è raccontata con dovizia di particolari dal giornale online Trevisotoday.it.
Litiga con il cliente e non presenta Appello, nei guai noto avvocato (trevisotoday.it)
