Patrocinio a spese dello Stato i ritardi dei pagamenti possono e devono essere una battaglia dell’avvocatura.
Non più parole ma atti concreti contro la mortificazione del nostro lavoro e della professione e per questo ho voluto intraprendere una battaglia in nome di tutti.
Condivido la soddisfazione di aver visto condannare e ricevere il pagamento delle spese legali da parte del Ministero della Giustizia per i cronici ritardi degli uffici del Tribunale di Roma.
Nel caso in esame le cancellerie avevano smarrito tre liquidazioni risalenti al 2014 ed ero in possesso dei relativi decreti che non erano sufficienti all’ufficio modello 12 per procedere al pagamento in quanto “necessitavano della conformità all’originale”.
Quando la burocrazia crea situazioni assurde, quale conformità all’originale se proprio voi avete smarrito l’originale?
Non mi sono perso d’animo e senza sottopormi ad umilianti e defaticanti ” ricerche” nelle cancellerie ho proceduto ad attivare un decreto ingiuntivo che una volta notificato non è stato opposto ed ora verrà pagato con l’aggiunta delle spese legali (vedi comunicazione allegata alla fine del post).
Patrocinio a spese dello Stato il pagamento dei decreti di liquidazione presenta gravi criticità, in particolare i cronici ritardi delle liquidazioni degli avvocati.
L’articolo 24 della Costituzione garantisce l’accesso alla giustizia ai meno abbienti con appositi mezzi disciplinati dal Testo unico in materia di spese di giustizia di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 115 del 2002.
A distanza di diversi anni dall’operatività della riforma della compensazione (legge di bilancio 2016 e relativo decreto attuativo) è mancato il conseguimento dell’obiettivo prefissato, ovvero una liquidazione celere; la farraginosità della procedura prevista dalla circolare ministeriale del 3 ottobre 2016 emerge ictu oculi da alcuni passaggi superflui imposti dal percorso normativo, inerenti al procedimento civile e a quello penale, la cui lungaggine grava solo sull’avvocato, con dilatazione dei tempi dei pagamenti.
Gli avvocati hanno sperimentato che dall’emissione del decreto di liquidazione del giudice al pagamento da parte degli uffici del modello 12 decorrono, in media, due anni e mezzo: il legale è obbligato, intanto, ad emettere fattura elettronica, anticipando il pagamento delle tasse ancor prima di ricevere il compenso liquidato.
Tutto ciò nonostante la semplificazione tramite affidamento diretto della procedura al giudice mediante la piattaforma ministeriale Siamm, anche per come generalizzata con la riforma del settembre 2020, le corti d’appello non hanno ancora smaltito le migliaia di fatture elettroniche arretrate provenienti dal distretto di competenza.
Ai cronici ritardi si sommano i numerosi smarrimenti dei decreti di liquidazione che costringono gli avvocati a inutili ricerche e versamenti di bile nelle varie cancellerie dei tribunali.
In precedenza abbiamo segnalato che un avvocato non si è sottoposto alle umilianti richieste ed ha azionato i decreti smarriti.
Nel caso in esame il Giudice di Pace di Roma con la sentenza n. 25248 del 25 novembre 2021 ha condannato il Ministero della Giustizia che si era opposto al decreto ingiuntivo emesso a fronte di due decreti di liquidazione per compensi professionali relativi ad attività prestata da un legale per due assistiti ammessi al patrocinio a spese dello Stato.
A breve su Terzultima Fermata un breve vademecum con allegati modelli per richiedere decreti ingiuntivi e brevi suggerimenti per fronteggiare le difese dell’Avvocatura Generale dello Stato.
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