Milan Kundera: la libera leggerezza dell’essere (di Vincenzo Giglio)

È morto oggi a Parigi, all’età di 94 anni, Milan Kundera.

Ha conosciuto l’oppressione, l’esilio, la nostalgia.

Voglio ricordarlo qui con alcune citazioni tratte dai libri importanti e bellissimi di cui ci ha fatto dono.

Hanno tutte a che fare con il rapporto tra individui e tra questi e il potere, una delle questioni per cui Terzultima Fermata è nata ed alla quale dedica una parte significativa della sua produzione.

Le propongo tali e quali, la loro forza renderebbe presuntuoso qualunque commento.

Subito all’inizio della Genesi è scritto che Dio creò l’uomo per affidargli il dominio sugli uccelli, pesci e animali. Naturalmente la Genesi è stata redatta da un uomo, non da un cavallo“.

L’ansia per l’ordine rischia di trasformare il mondo degli uomini nel regno dell’inorganico, laddove tutto va, tutto funziona seguendo un ordine sovrannaturale. L’ansia per l’ordine è al tempo stesso ansia per la morte, poiché la vita è una costante alterazione dell’ordine“.

Non c’è nulla di più pesante della compassione. Nemmeno il nostro proprio dolore è così pesante come un dolore che si prova con un altro, verso un altro, al posto di un altro, moltiplicato dall’immaginazione, prolungato in centinaia di echi“.

La vera bontà dell’uomo si può manifestare in tutta purezza e libertà solo nei confronti di chi non rappresenta alcuna forza“.

La lotta dell’uomo contro il potere è la lotta della memoria contro l’oblio“.

Frasi e pensieri che non sono più, semmai sono stati, moneta corrente nelle società di oggi.

Ma credo valga ancora la pena leggerli.