Corte di giustizia dell’Unione europea: il titolare di dati personali ha diritto di conoscere chi li ha consultati e il principio vale anche in ambito bancario (di Vincenzo Giglio e Riccardo Radi)

Si è avuta notizia ieri del deposito di una sentenza di notevole interesse della CGUE nella causa C-579/2021|Pankki S.

La Corte ha affermato che il RGPD (Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE, regolamento generale sulla protezione dei dati) dev’essere interpretato nel senso che le informazioni relative a operazioni di consultazione dei dati personali di una persona, riguardanti le date e le finalità di tali operazioni, costituiscono informazioni che detta persona ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento.

La Corte ha inoltre dichiarato che la circostanza che il titolare del trattamento eserciti un’attività bancaria nell’ambito un’attività regolamentata e che la persona i cui dati personali sono stati trattati in qualità di cliente del titolare del trattamento sia stata anche dipendente di detto titolare non incide, in linea di principio, sulla portata del diritto di cui beneficia tale persona.

Alleghiamo il comunicato emesso per l’occasione dall’ufficio stampa della Corte.