Si susseguono le sentenze della Suprema Corte in materia di stupefacenti, spesso con decisioni contrastanti gli Ermellini indicano gli “indici rivelatori” della destinazione allo spaccio.
In tema segnaliamo la sentenza 16810/2022 e la sentenza n. 47015 del 10 novembre 2021, in entrambe si indica che la prova della destinazione a uso non esclusivamente personale della droga va desunta da una serie di indici sintomatici quali:
- la quantità dello stupefacente (Sez. 6, n. 11025 del 06/03/2013 – dep. 08/03/2013, Rv. 255726), elemento che acquista maggiore rilevanza indiziaria al crescere del numero delle dosi ricavabili (Sez. 3, n. 46610 del 09/10/2014, dep. 12/11/2014, Rv. 260991);
- la qualità soggettiva di tossicodipendente;
- le condizioni economiche del detentore;
- le modalità di custodia e di frazionamento della sostanza;
- il ritrovamento di sostanze e di mezzi idonei al taglio e al confezionamento delle dosi;
- il luogo e le modalità di custodia (Sez. 4, n. 36755 del 04/06/2004 – dep. 17/09/2004, Rv. 229686).
