Raffaele Della Valle e l’arringa per Enzo Tortora: sette ore per la verità (di Riccardo Radi)

Il 17 giugno 1983 venne arrestato ed esposto al pubblico come un “trofeo” e il primo settembre 1986 l’avvocato Raffaele Della Valle pronunciò l’arringa di difesa nel processo di appello a Enzo Tortora condannato in primo grado a 10 anni e sei mesi di reclusione.

L’arringa durò 7 ore e il penalista smontò punto su punto il castello costruito nei confronti del presentatore televisivo.

Se le vostre coscienze diranno di condannare Enzo Tortora, noi avvocati ci piegheremo. Se malauguratamente Tortora dovesse essere condannato, soffriremo tutti insieme perché sapremo noi soli che una grossa ingiustizia è stata commessa ai suoi danni.

Noi non abbiamo paura di voi, ma per voi. Perché non vorremmo che un giorno lontano risonasse nelle vostre coscienze quel dubbio insinuato da tanti intellettuali: e se Tortora fosse innocente?

Quello sarebbe un giorno tremendo che non auguro a nessuno, neppure al più acerrimo dei nemici e neppure a voi che siete i nostri giudici e che pronuncerete una sentenza giusta in nome del popolo italiano“.

Enzo Tortora parlò l’11 settembre e, rivolgendosi ai suoi giudici, disse così: “Io sono innocente. Spero con tutto il cuore che lo siate anche voi“.