Non solo vittorie costellano la nostra professione, anzi sono proprio le sconfitte che insegnano.
Inutile negarlo le sconfitte bruciano, ci sono processi che ti lasciano il segno perché ti aspettavi un esito diverso e sei rimasto basito alla lettura della sentenza.
In questi casi mi capita di ripensare a quello che avrei dovuto o non dovuto fare, anche nel cuore della notte mi sveglio con il dubbio: e se fosse colpa mia?
Ho fatto veramente tutto il possibile?
Ho tralasciato un dettaglio?
Il tormento trova conforto leggendo le parole di un avvocato considerato un principe del foro, il compianto Ettore Randazzo che scriveva:
“Le sconfitte permangono a lungo nei rimorsi e nelle sofferenze di ogni avvocato. Fanno parte della sua esperienza, della sua formazione, persino del suo amore per la toga.
Nessuna sconfitta si addebita solo al giudice, abbiamo sempre dubbi sulle nostre strategie, sugli approfondimenti in fatto e in diritto, sulla nostra prontezza, sullo scrupolo, sull’efficacia della discussione finale.
Il nostro non è un mestiere che si insegna, è un mestiere che si impara.
Si impara battendosi contro gli errori, le ingiustizie, le angherie, a volta le meschinità.
Si impara indignandosi di ogni sopruso giudiziario, da chiunque provenga.
Si impara nelle notti insonni, nei tumulti delle nostre angosce.
Si impara soffrendo con i nostri assistiti, scusandoci con loro dei misfatti del sistema giudiziario e di chi lo gestisce.
Si impara coltivando una fede doverosa e irragionevole nella Giustizia.
Si impara tremando nell’indossare la toga, sentendoci penetrati dalla sua malia.
Si impara osservando all’opera – se possibile – i Maestri dell’Avvocatura, studiandone le mosse, cercando di emularli, illudendoci di capire il loro ingegno.
Si impara ringraziando i nostri Padri per aver custodito e tramandato l’incantevole seduzione della Difesa”.
Sempre Ettore Randazzo ci ha lasciato questa breve riflessione sulle variabili del processo:
“la giustizia è affidata alla variabile più imprevedibile e misteriosa che si conosca: la mente dell’uomo. Con i suoi limiti, le sue complicazioni, le sue rivalse, le sue miserie, le sue nobiltà“.
Andiamo avanti cercando il successo ma consapevoli che la prossima sconfitta è dietro l’angolo.
