Philadelfia è un bellissimo film del 1993 diretto da Jonathan Demme.
Racconta la storia di Andrew Beckett, un avvocato talentuoso e di successo, che viene licenziato dallo studio per cui lavora perché gay e malato di AIDS.
Assistito dal collega Joseph Miller, intenta causa per discriminazione ai partner dello studio e la vince ma muore pochi giorni dopo.
Molte cose rimangono di Philadelphia: la straordinaria prova attoriale di Tom Hanks (Beckett) e Denzel Washington (Miller), le note di Streets of Philadelphia di Bruce Springsteen, la discriminazione e la battaglia per farla venire alla luce e sconfiggerla, la vita di Beckett che gli sfugge veloce e infine, per chi ama il diritto, la risposta che il protagonista dà al suo avvocato quando, durante l’esame, gli chiede cosa gli piace di più del diritto.
Non la traduco in parole scritte, meglio ascoltarla direttamente dalla voce flebile ma appassionata di Beckett (su Youtube, a questo link).
Se mi facessero la stessa domanda, credo che risponderei allo stesso modo: amo il diritto per quelle volte, non tantissime, in cui legge e umanità, non ostacolandosi a vicenda ed anzi fondendosi fino a non distinguersi più, mi hanno permesso di rendere giustizia.
TERZULTIMA FERMATA 