In tema di prevenzione per i reati di violenza di genere è stato ideato un dispositivo, maneggevole e di piccole dimensioni: una sorta di orologio che permette alle vittime di reati da Codice rosso di essere immediatamente “geolocalizzate” dalle Forze dell’ordine che potranno intervenire in caso di bisogno.
Ieri a Napoli la consegna del primo dispositivo ad una donna vittima di violenze da parte del suo ex compagno.
La donna ha dichiarato: “Sono costantemente sotto controllo ma sono contentissima, – dice M., 36 anni e madre di due figli minori – ora posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare“.
Il dispositivo, il primo di 45 che a breve saranno consegnati ad altrettante vittime, è direttamente collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’SOS, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.
L’Arma dei Carabinieri di Napoli, la Sezione fasce deboli della Procura della Repubblica partenopea (coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone), la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist International Club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota “Mobile Angel”, che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti, e quello affidato a M. è il primo in Italia.
Il dispositivo con un sistema di allarme permette di attivare la Centrale Operativa dell’Arma dei Carabinieri, consentendo così di intervenire tempestivamente.
Nell’ambito del contrasto alla violenza di genere, il progetto Mobile Angel ha l’obiettivo di mettere a disposizione uno strumento efficace per permettere alle forze dell’ordine di poter intervenire tempestivamente.
Allo stesso tempo, accresce la percezione di sicurezza da parte delle donne che in passato hanno subito violenze e maltrattamenti, nella consapevolezza di poter contare su interventi tempestivi a fronte di situazioni di emergenza. In questo modo, coloro che hanno subito episodi di violenza, molestie o stalking hanno la possibilità di ritrovare la fiducia necessaria a riappropriarsi della propria vita e libertà.
Il progetto, dopo una sperimentazione a Napoli, verrà esteso alle città di Milano e Torino e coinvolgerà 45 donne, già vittime di episodi di violenza o stalking, che, dopo aver prestato il proprio consenso, riceveranno il dispositivo collegato a una linea dedicata della Centrale Operativa dell’Arma dei Carabinieri.
I dispositivi sono inoltre dotati di un sistema di localizzazione che permette alle forze di polizia più vicine di intervenire, una volta ricevuto l’allarme.
Il nome ideato è mobile angel. E il suo obiettivo? Essere come un “angelo custode” per le donne.
(fonte ANSA).
