Terzultima Fermata e la sua (imprevista) vocazione al servizio pubblico (di Riccardo Radi)

Il tribunale di Roma ha fatto retromarcia.

Con comunicazione del 13 marzo (allegata alla fine del post, unitamente all’istanza che l’ha preceduta) il presidente del Tribunale di Roma ha comunicato alla Camera penale di Roma che” con riferimento alla nota del 22 febbraio 2023, informo la S.V. che il Presidente della Sezione GIP GUP ha comunicato che presso i giudici della sezione l’avviso in oggetto non è più utilizzato”.

Siamo partiti da qui, era il 18 febbraio quando parlavamo dell’ “avviso in oggetto” (a questo link).

In questo mese ne sono successe cose: si è capito che non si trattava di un caso isolato, si è cominciato a parlarne sui quotidiani, si sono mobilitate associazioni forensi, sono state fatte interrogazioni parlamentari, la Camera penale romana ha avviato un’interlocuzione con la presidenza del tribunale capitolino e da ultimo, come risulta dalla comunicazione citata in apertura, è stata opportunamente dismessa una prassi lesiva della funzione difensiva.

È gratificante per Terzultima Fermata avere contribuito ad innescare questo circolo virtuoso dal quale si ricava un insegnamento: i diritti non vanno mai dati per scontati, bisogna difenderli giorno dopo giorno e pretenderne il rispetto, anche a muso duro se occorre.

TF l’ha fatto e continuerà a farlo.