Cosa è il diritto penale e il processo, quale ruolo ha il giudice e quali conseguenze derivano al cittadino?
Grandi temi che noi di Terzultima Fermata condensiamo in brevi e concise proposizioni e vi chiediamo di farci sapere se vi hanno convinto.
“Il diritto penale, oggi come sempre, è un prodotto in cui si riversano tutte le pulsioni umane, buone e cattive.
Risente dell’ideologia di chi lo crea e di chi lo interpreta.
È permeabile a prassi e sentimenti populisti.
È un ideale terreno di sperimentazioni di ogni tipo.
Ha un rapporto imprescindibile ma non sempre armonioso con il sapere scientifico.
Lo stesso vale per il giudizio penale.
Fatto per arrivare alla verità, non sempre la afferma, talvolta la nega.
Fatto a difesa sia della vittima che del carnefice, ora dimentica la prima e vezzeggia il secondo, ora beatifica la prima e travolge il secondo, ora non riesce nemmeno a distinguere l’una dall’altro.
Il legislatore è in affanno, privo di conoscenza ed empatia.
Il giudice tenta di orientarsi nella complessità contemporanea e di darle risposte plausibili ma talvolta si lascia tentare dalla geometrica potenza ormai connaturale al suo ruolo e si appropria di spazi che non gli appartengono.
Il cittadino vive in mezzo a questo.
Il diritto e la sua applicazione sono come la neve e la grandine per lui, eventi che può solo subire, nel bene e nel male”.
Sono frasi estratte da Concorso esterno in associazione mafiosa: a che serve, a chi serve? V. Giglio, Filodiritto editore.
Sono appunto proposizioni estravaganti dal latino medievale extravagans–antis, fuori dalle raccolte ufficiali, semplici pensieri come semplice è d’altronde tutto quello che scriviamo su Terzultima Fermata.
In fondo, una rosa è una rosa è una rosa.
