La cassazione sezione 5 con la sentenza numero 3432 depositata il 26 gennaio 2023 ha ribadito che la circostanza aggravante dell’esposizione della cosa alla pubblica fede non è esclusa dall’esistenza, nel luogo in cui si consuma il delitto, di un sistema di videosorveglianza, mero strumento di ausilio per la successiva individuazione degli autori del reato non idoneo a garantire l’interruzione immediata dell’azione criminosa, mentre solo una sorveglianza specificamente efficace nell’impedire la sottrazione del bene consente di escludere l’aggravante di cui all’art. 625, comma primo, n. 7, cod. pen.
La Suprema Corte ha ricordato che in tema di furto aggravato di cose esposte alla pubblica fede:
a) il requisito della esposizione per necessità richiede che sia puntualmente accertata in concreto la sussistenza di una situazione determinata da impellenti e non differibili esigenze che abbiano impedito alla persona offesa di portare con sé o custodire più adeguatamente la res furtiva (Sez. 5, n. 6212 del 14/12/2020, dep. 2021, Rv. 280492 – 01);
b) l’esposizione per consuetudine richiede l’accertamento di abitudini sociali o di una pratica di fatto che giustifichi la scelta di lasciare incustoditi i beni mobili, attesa la ratio della norma che è quella di tutelare l’affidamento del presumibile rispetto dei terzi verso l’altrui proprietà (Sez. 4, n. 26131 del 26/02/2020, Timoniere, Rv. 280387 – 0).
Con riguardo all’esistenza di un sistema di videosorveglianza, va solo ribadito che, secondo la ferma giurisprudenza di legittimità, la circostanza aggravante dell’esposizione della cosa alla pubblica fede non è esclusa dall’esistenza, nel luogo in cui si consuma il delitto, di un sistema di videosorveglianza, mero strumento di ausilio per la successiva individuazione degli autori del reato non idoneo a garantire l’interruzione immediata dell’azione criminosa, mentre solo una sorveglianza specificamente efficace nell’impedire la sottrazione del bene consente di escludere l’aggravante di cui all’art. 625, comma primo, n. 7, cod. pen. (Sez. 5, n. 1509 del 26/10/2020, dep. 2021, Rv. 280157 – 01).
