L’avvocato Alfredo De Marsico: “Il sole tramonta sul tavolo di questa Corte di Assise” (di Riccardo Radi)

De Marsico è stato “un grande Maestro della scena della vita” (così lo definì Eduardo De Filippo nel corso di un incontro presso il Palace Hotel di Bari nel gennaio del 1975) che ha lasciato tracce indelebili nel campo degli studi, dell’insegnamento universitario e dell’avvocatura

La sua vita professionale itinerante è suggellata dalla frase: “Il sole tramonta sul tavolo di questa Corte di Assise” che è il titolo di una raccolta di lettere del celebre avvocato (più simili ad un diario in realtà) inviate a Maria Antonietta Stecchi de Bellis tra il 1974 e il 1980.

Queste lettere raccontano le giornate passate tra un processo e l’altro in ogni Tribunale di tutta la penisola, tra una arringa da preparare ed un ricorso da depositare.

Nel mentre, De Marsico, ormai prossimo ai novant’anni, non nasconde la sua stanchezza, definita in una lettera “perfida invisibile”.

Emerge la figura di un avvocato che vive l’ormai stancante professione quasi come una missione alla quale non può fare a meno.

Spesso scrive di aver dovuto dedicare la notte allo studio delle carte processuali, dovendo sacrificare il sonno per il bene della causa.

In un passaggio dice che il pensiero del viaggio od anche la sola vista delle valige, lo angustia.

Però non c’è altra soluzione: si deve partire per un nuovo Tribunale o Corte di Assise.

Chiosiamo questo breve ricordo con le parole di Alfredo De Marsico tratte da una intervista del 1929: “Ogni Avvocato può avere per sé il vero, sol che non confonda la sua funzione con l’arte dell’audacia, del virtuosismo o della violenza.

Chi vuole soffocare la prova dei fatti dove i fatti gridano; chi vuole camuffare per folle l’uomo normale che ha ceduto ad un impeto di affetto o di collera, colui offrirà uno spettacolo di abilità, creerà forse anche il capolavoro del sofisma, ma non farà un’arringa”.

Consigliamo a tutti la lettura del libro “Alfredo De Marsico, il mago della parola”, pubblicato dalla Casa Editrice “Laveglia e Carlone” per il Rotary Club di Sala Consilina, città natale del grande avvocato.