
Ricordate il detenuto dormiente recluso a Regina Coeli?
La sua storia – un uomo giovane che dormiva ininterrottamente dal luglio 2021 – ha avuto una vasta eco sulla stampa nazionale e TF è stata tra i primi a scriverne (a questo link).
Dopo il suo trasferimento al centro clinico di Secondigliano è calato il silenzio sulla vicenda.
Ma a noi continuava ad interessare ed abbiamo intervistato Donato Vertone, difensore del detenuto.
TF “Ciao Donato, ti disturbo per sapere se ci sono novità sulla vicenda”
D.V. “Sì che ci sono, adesso ti racconto, ho appena ricevuto una comunicazione dell’ospedale Cardarelli di Napoli”.
TF “Ti ascolto”.
D.V. “Allora, faccio una breve premessa. Dopo il trasferimento da Regina Coeli al centro clinico di Secondigliano, dove i medici hanno chiesto degli approfondimenti clinici, è stato trasferito all’ospedale del Mare”.
TF: “Quale diagnosi è stata fatta?”
D.V.: “In realtà ad oggi non ho ancora una diagnosi precisa e nessun medico ha saputo spiegare come possa un uomo cadere in uno stato catatonico per 15 mesi. In realtà dall’ospedale del Mare è stato inviato al Cardarelli perché la sua situazione era invariata”.
TF: “Quindi?”
D.V.: “Al Cardarelli è stato per circa 20 giorni ed ora improvvisamente si è risvegliato e le prime parole che ha proferito sono state: “voglio parlare con mia madre”.
TF: “Donato, ma tu sei mai riuscito a parlare con il tuo assistito?”
D.V.: “Sono riuscito a parlarci molto brevemente con sue risposte a monosillabi solo al momento dell’interrogatorio di garanzia delegato al Giudice di Civitavecchia dove era stato fermato. Poi dal luglio del 2021 ad oggi non sono mai riuscito a parlarci. Tieni conto che il processo davanti al tribunale di Napoli è arrivato alle battute finali. È stata chiusa l’istruttoria e a breve ci sarà la discussione. Parlo di un processo al quale l’imputato ha partecipato da sdraiato su una lettiga, senza mai dare un segno di consapevolezza”.
TF: “Ma ti sei fatto una idea di come sia possibile che una persona riesca a cadere in una sorta di letargo?”
D.V.: “Caro Riccardo, francamente non ho idea e per adesso sono molto curioso di leggere cosa hanno scritto i medici del Cardarelli nella cartella clinica. L’unica cosa che posso dire che nel processo è mancata la voce principale”.
TF: “Grazie Donato delle novità e un saluto”.
Quindi, il “dormiente” dopo essere stato trasferito all’ospedale del Mare per accertamenti e da lì al Cardarelli si è da pochi giorni risvegliato e le sue prime parole sono state: “Voglio parlare con mia madre”.
Ora è di nuovo presso la struttura di Secondigliano dove contro il parere dei medici del Cardarelli è stato trasferito.
Il “dormiente” ha firmato e chiesto di essere dimesso ed ora dopo aver ripreso conoscenza dopo ben 16 mesi chiede di poter parlare con la madre disinteressandosi della sua vicenda processuale che volge al termine davanti al tribunale di Napoli.

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