Riforma Cartabia: la relazione dell’ufficio del Massimario della Cassazione sulle norme transitorie e sulle questioni di diritto intertemporale

Pochi giorni addietro l’ufficio del Massimario ha pubblicato la relazione n. 68/2022 (allegata in calce al post).

Viene così presentata:

la presente relazione, muovendo dalla chiara distinzione dottrinaria tra diritto transitorio e diritto intertemporale, è suddivisa in due parti:

1) una prima dedicata alle disposizioni transitorie propriamente dette (artt. 85-97 d.lgs. n. 150), ossia a quelle regole materiali che il legislatore delegato ha appositamente dettato – ma solo in alcuni ambiti – per “accompagnare” la transizione dal vecchio al nuovo regime di taluni specifici istituti;

2) una seconda dedicata ai profili di diritto intertemporale, qui affrontati in funzione sussidiaria quantomeno rispetto alle disposizioni (sostanziali e soprattutto processuali) di maggiore impatto o comunque che si profilano – a primissima lettura – particolarmente problematiche, allo scopo di guidare sin d’ora l’attività dell’interprete nella successione di leggi nel tempo in mancanza, allo stato, di espresse indicazioni legislative di “transizione”.

Si segnala, peraltro, che – con inconsueta prassi amministrativa – il ministero della giustizia ha già diramato tre circolari tematiche (e si accinge a diramarle altre per ulteriori settori) volte ad «accompagnare gli uffici giudiziari nella fase, sicuramente molto impegnativa, di avvio dell’attuazione concreta della riforma», definite «una sorta di “manuale d’uso” delle novità della riforma», onde fornire «un primo orientamento rispetto alle discendenti problematiche di gestione», offrendo soluzioni non solo di tipo organizzativo ma anche ermeneutica. In disparte ogni considerazione in ordine alla valenza di tali strumenti di prassi, nella presente disamina se ne darà comunque conto ai limitati fini delle questioni di diritto transitorio-intertemporale dappresso affrontate“.

È un documento di puro valore orientativo che tuttavia ha il duplice pregio di offrire una ricognizione ragionata delle questioni in campo e di segnalare ai pratici e agli studiosi gli indirizzi interpretativi cui potrebbe verosimilmente attenersi la Suprema Corte se venisse investita di ricorsi attinenti alle medesime questioni.