Il disagio (di Vincenzo Giglio)

In questi giorni chi abbia un orientamento progressista vive probabilmente una condizione di disagio.

O forse sto proiettando su altri il mio disagio personale, non so.

Leggo l’ormai dibattutissimo DL n. 162/2022 e mi soffermo sulla nuova disciplina dell’ergastolo ostativo e non mi piace per due essenziali ragioni: l’ergastolo, già di per se stesso, è una pena ontologicamente inconciliabile con il finalismo rieducativo che vale per tutti i condannati; l’ergastolo ostativo, tanto più se normato in modo da ostacolare così gravemente l’accesso ai benefici penitenziari, esaspera a dismisura quella inconciliabilità.

Poi leggo che la disciplina adottata dal Governo in carica è quasi identica al disegno di legge AS 2574 già approvato dalla Camera dei Deputati nella scorsa legislatura e apprendo che la sua prima firmataria è stata la deputata Vincenza Bruno Bossio del PD.

Leggo i combattivi programmi del nuovo ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che vieta l’ingresso nelle acque territoriali italiane di imbarcazioni gestite da ONG che si trovano al largo della Sicilia e a bordo delle quali risultano esserci circa mille migranti.

E mentre leggo ricordo che, quand’era ministro dell’Interno, lo storico e prestigioso esponente del PD Marco Minniti fece anche di meglio: si giovò di un memorandum di intesa stipulato tra l’Italia e il Governo libico e i migranti libici furono comodamente sistemati nelle carceri nazionali così da non offendere neanche da lontano la sensibilità degli italiani.

E poi leggo la nuova fattispecie di invasione coniata nel DL 162 – sì, sempre quello, un autentico scrigno delle meraviglie – e ancora una volta penso che la politica della tolleranza zero verso la divergenza (e si può essere o essere considerati divergenti per un’infinità di motivi) ha tentato e sedotto e non da ora una folta schiera di esponenti politici formalmente progressisti, soprattutto quelli con responsabilità amministrative locali.

Mi chiedo quindi, senza per questo distinguere tra buoni e cattivi che non è mio compito e senza neanche sottovalutare la necessità di tutelare la sicurezza pubblica: ma uno/una a cui piacerebbe una società accogliente, inclusiva e tollerante, da chi si fa rappresentare?