Signor Ministro Nordio, ma il carcere non era una Sua priorità? (Riccardo Radi)

A differenza dei comuni mortali come me che possono al massimo esternare sciocchezze sui social, il Ministro della Giustizia ha a sua disposizione un vero e proprio quotidiano web, giustizia newsonline (anche gNews), per informare i cittadini delle sue attività e di quelle del dicastero che dirige.

Il 29 ottobre gNews ha pubblicato un trafiletto (consultabile a questo link) dal titolo “Suicidi in cella, ministro Nordio: “Drammatica emergenza, il carcere mia priorità” che sottolineava la vivissima preoccupazione e la partecipazione addolorata del Ministro per l’abnorme numero di suicidi in carcere con queste parole: “Due suicidi in un solo giorno: una drammatica emergenza, una dolorosa sconfitta per ciascuno di noi e la conferma della necessità di occuparci da vicino del mondo penitenziario.
In queste ore, nell’esprimere il mio cordoglio ai familiari di chi è arrivato a scelte così estreme, confermo la mia decisione di visitare al più presto più istituti tra quelli maggiormente in difficoltà. Il carcere per me è una priorità assoluta: riconosco il grande impegno di chi mi ha preceduto e dell’amministrazione penitenziaria, che ha diffuso anche una circolare specifica sul tema dei suicidi.
Molteplici possono essere le cause e i problemi dietro questo drammatico record: le urgenze del carcere – compresa la necessità di rinforzare gli organici di tutto il personale – saranno una delle mie priorità
”.

Parole nette e di speranza che sicuramente hanno scaldato i cuori della popolazione carceraria.

Sono passati meno di due giorni e, verosimilmente sorridente e con il volto delle grandi occasioni, lo stesso Ministro Nordio ha illustrato in Consiglio dei Ministri il decreto legge che riperimetra in senso restrittivo l’accesso ai benefici penitenziari della vasta platea dei detenuti per reati ostativi e, come non bastasse, istituisce all’art. 434-bis cod. pen. il nuovo reato di “Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”.

Ecco, ora si capisce meglio quanto fosse assoluta e in che direzione per il Guardasigilli la priorità del carcere.